L'Esodo e Gesù

Abbiamo letto nell'introduzione all' Esodo che Dio diede ad Israele la legge, sul Monte Sinai: oltre ai Dieci comandamenti, c'erano anche delle leggi civili e cerimoniali. Le leggi erano quindi di due tipologie: una morale, che mostrava perché la santità fosse importante, ed una rituale che rivelava in che modo la santità poteva essere raggiunta.


Lo scopo di una legge morale era di mostrare al peccatore che il cuore non può generare santità da solo: per quanto ci si potesse sforzare, non si era mai perfetti davanti a Dio.
Lo scopo di una legge rituale, con i suoi vari tipi di sacrifici e di offerte, era il modo di Dio per far capire all'uomo che, nonostante il peccato, c'era possibilità di redenzione. Ma il sistema del Tabernacolo prima, e del Tempio poi, mettevano in risalto che il sacrificio che si offriva per l'espiazione non era mai sufficiente, bisognava ripeterlo nel tempo e il sommo sacerdote poteva avvicinarsi alla presenza di Dio soltanto una volta l'anno.

Ancora una volta queste situazioni vissute dal popolo d'Israele sono immagini che preannunciano la figura di Gesù, l'unico che abbia adempiuto la legge morale (in quanto era senza peccato) e il cui sangue, e solo quello, può purificare dal peccato. Il suo sangue, sparso una volta sola per la redenzione di tutti, è l'unico sacrificio necessario e sufficiente per permetterci di accostarci a Dio.
Gesù stesso è la nostra Pasqua, l’agnello immolato per la nostra salvezza (1 Corinzi 5:6-8; Giovanni 1:29). Il passaggio del mar Rosso rappresenta la sepoltura e la resurrezione con Cristo, ed è immagine del battesimo in acqua (1 Corinzi 10.2, Romani 6:3-4). La manna ci parla di Colui che è il pane di vita disceso dal cielo (Giovanni 6:31-34). La roccia da cui scaturì acqua viva che dissetava «era Cristo», come ci dice Paolo in 1 Corinzi 10:4.

Dio liberò il popolo per mezzo del sangue e della potenza. Anche oggi la nostra salvezza avviene per mezzo del sangue e della potenza: il sangue di Gesù Cristo sparso sulla croce per pagare per i nostri peccati e la potenza dello Spirito Santo per renderla effettiva e reale nei nostri cuori. Il profeta Zaccaria dice:

«...Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio, dice il Signore degli Eserciti»  (Zaccaria 4:6).

La redenzione è l'opera del Signore Gesù sulla croce ed è anche l'azione dello Spirito Santo in noi.

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